Che cos’è il logo e perché è cosi importante
Il logo, composto da pittogramma e logotipo, è uno degli elementi più importanti della brand identity di un’azienda.
Il logo permette di comunicare l’anima del proprio business attraverso colori, forme geometriche, font e pittogrammi.
Un logo non è solo un “disegnino”: trova posto sul nostro sito, sui biglietti da visita, sul packaging dei nostri prodotti, sulle fatture che inviamo, sull’insegna del negozio. Ci aiuta a rappresentarci e a farci riconoscere. Da solo, identifica chi siamo come brand e anche i valori e gli obiettivi che ci stanno a cuore. Soprattutto, aiuta a renderci memorabili agli occhi dei e delle clienti.
Come nasce un logo?
I loghi nascono dall’esigenza di un’azienda di racchiudere tutti i suoi valori e tratti distintivi in un segno iconico.
La prima fase della creazione di un logo risiede nell’analisi delle informazioni che il brand vuole trasmettere alla sua audience, attraverso il proprio marchio.
Definito questo messaggio, va realizzata una ricerca sulla concorrenza e sui segni grafici che sta usando. Solo successivamente si potrà procedere alla fase creativa, quella in cui il o la graphic designer creerà e progetterà il logo vero e proprio.
Noi di Way, per esempio, quando dobbiamo realizzare un logo partiamo sempre da una lunga intervista per capire come il brand si percepisce e cosa vorrebbe che le persone pensassero ogni volta che vedono il suo logo. Vogliamo davvero lavorare affinché le due percezioni siano allineate e il logo risulti professionale, contemporaneo e unico.
L’efficacia di un logo sta nella sua capacità di essere immediato e allo stesso tempo semplice, riconoscibile a colpo d’occhio.
Ci sono altre due aspetti fondamentali che concorrono a questo risultato: la coerenza e la leggibilità.
Per quanto riguarda la coerenza, un buon logo deve narrare in modo chiaro i valori del brand, utilizzando adeguatamente gli elementi grafici a disposizione.
La leggibilità, invece, la si ottiene utilizzando font puliti e senza eccedere con linee, ghirigori o effetti visivi eccessivi.
Quali sono i 10 loghi che hanno fatto la storia?
Dopo queste premesse arriviamo al tema del nostro post. Quali sono i loghi che hanno fatto la storia? Noi di WAY ne abbiamo selezionati e analizzati dieci:
- Starbucks
- Nike
- Gillette
- Coca Cola
- Amazon
- Chanel
- Adidas
- Quiksilver
- Apple
Starbucks
Siamo nel 1971, a Seattle, quando tre imprenditori decidono di fondare Starbucks, una nuova azienda di torrefazione. Il logo originale rappresenta una sirena su uno sfondo a tinta unita marrone, per richiamare il caffè. La protagonista è al centro del logo, all’interno di due cerchi. Il font usato per la scritta “Starbucks, Coffee, Tea, Spices” è semplice e lineare. Nel 1987, e successivamente nel 1992, viene fatto un grande lavoro di restyling:
- lo sfondo passa da marrone a verde;
- la sirena viene messa ancora di più in risalto, grazie alla struttura più semplice e allo sfondo nero;
- il nome del brand cambia, diventando quello che conosciamo tutt’oggi: “Starbucks Coffee”;
- la figura della sirena viene ulteriormente modificata (1992) e resa più d’impatto con un ritaglio ravvicinato.
Solo nel 2011, in occasione dei 40 anni di attività dell’azienda, viene creata la versione attuale del logo. Vengono eliminati tantissimi elementi, come il nome dell’azienda, il cerchio esterno e le stelle, lasciando spazio esclusivamente alla sirena.
Le linee curve e sinuose della protagonista riconducono, implicitamente, alla storia dei marinai, attirati in mare aperto dal canto delle sirene, all’avventura e all’indipendenza. Questo logo è riconosciuto in tutto il mondo e, con quest’ultimo restyling, l’azienda ha finalmente ottenuto più flessibilità: non viene collegata solo ed esclusivamente al mondo del caffè.
Nike
Nel 1971, Phil Knight, il co-fondatore e proprietario dell’azienda Blue Ribbon Sport, chiese a una studentessa di design dell’università di Portland di creare un nuovo logo.
Lo scopo della richiesta era ottenere un segno iconico che differenziasse la Blue Ribbon dalla concorrenza.
Questo segno rappresenta l’ala della dea greca della vittoria (per l’appunto “Nike”) e al tempo stesso rappresenta la dinamicità del movimento.
Il primo logo si presenta come l’ormai noto “swoosh”, detto anche baffo, in versione vuota, sovrapposto a una scritta che rappresenta il logotipo.
Nel 1978 viene fatto un restyling: il baffo si riempie di nero e il nome del brand viene posizionato più in alto. Il font cambia passando da un serif a un futura bold.
Nel 1985 il logo diventa ancora più asciutto e lineare, con un maggior intervallo tra le lettere del nome; lo sfondo si tinge di nero.
Soltanto dieci anni dopo, lo swoosh di Nike ottiene il massimo della riconoscibilità, diventando da solo un’icona mondiale. Il baffo rappresenta tutti i valori dell’azienda diventando il simbolo per eccellenza della velocità e della vittoria.
Gillette
Famosissimo brand di prodotti per la cura della rasatura, Gillette ha rivisto il suo logo più e più volte nella sua lunga storia.
Il primo risale al 1901 ed è composto da una scritta in minuscolo, con la lettera “G” maiuscola. La freccia che attraversa il nome del brand rappresenta la precisione delle lame dei rasoi Gillette.
Nel 1964 avviene il primo restyling: i caratteri diventano più lineari, lo sfondo grigio lascia lo spazio al bianco e il nome si colora di nero.
Dieci anni dopo, ecco il cambiamento radicale: viene eliminata totalmente la freccia. Tutto il valore del brand viene veicolato dalla tipografia che risulta più definita (come i risultati garantiti dai rasoi Gillette) e più leggibile.
Dal 2009 a oggi, il logo di Gillette ha ancora subìto delle variazioni importanti. Le lettere sono state inclinate verso destra e avvicinate tra di loro; inoltre, il puntino sulla “i” è stato sostituito da una forma geometrica per ricollegarsi all’affilatura dei rasoi.
L’elemento chiave di questo logo è il logotipo, scritto in Futura Extra Black Italic. Negli anni, il team di designer Gillette ha lasciato indietro la complessità per dare spazio alla linearità e alla concisione.
Il più famoso motore di ricerca al mondo vede la nascita del suo logo nel 1997. La prima proposta presenta delle lettere rimbalzanti e leggermente appiattite.
Nel 1998 Google si trasforma, grazie all’uso del carattere Baskerville Bold e alla modifica dell’ordine dei colori.
Tra il ’98 e il ’99, Google cambia nuovamente il logo. Per fare concorrenza al motore di ricerca Yahoo!, inserisce il “!” alla fine del testo.
Solo un anno dopo lo elimina insieme alle ombreggiature 3D. Anche il carattere tipografico cambia diventando Catull BQ.
Dopo vari aggiustamenti di stile, nel 2015 nasce il logo che tutti conosciamo. Un restyling dalle linee semplici, senza serif. Product Sans è il nuovo carattere tipografico. Per quanto riguarda i colori, l’ordine non è cambiato, ma la saturazione e le sfumature sono scomparse.
Coca-Cola
Nel 1887 il font più in voga era lo Spencerian Script: è proprio questo il carattere utilizzato per il primo logo di Coca-Cola. Due parole dal suono immediatamente riconoscibile e memorabile.
Nel 1890 viene messo alla prova un nuovo restyling che avrà vita davvero breve, a causa del suo stile bizzarro e non convenzionale.
Solo nel 1960 nasce la prima bozza del logo attuale. Lo sfondo si tinge di rosso e il testo di bianco. Successivamente, verrà inserita anche un’onda, chiamata “Dynamic Ribbon” che resta fino al 2009.
Proprio nel 2009 il nome Coca Cola diventa rosso e rimane invariato fino ai giorni nostri.
Amazon
Jeff Bezos, agli esordi di Amazon, nel 1994, non poteva permettersi di fare grossi investimenti in tema di logo. Puntò sulla semplicità: il bianco e il nero come colori, perché economici in fase di stampa, e il sans serif come carattere tipografico. Il primo logo rappresenta la lettera “A” stilizzata attraversata da una strada.
Il logo subisce diverse modifiche finché, nel 1998, il nero incontra il giallo intenso. Le lettere del logotipo sono in maiuscolo e solo la lettera “O” è in giallo e risulta ingrandita rispetto al resto.
Nel periodo tra il 1998 e il 2000 il logotipo viene sottolineato da uno “swish” giallo: rappresenta il ponte tra il passato e il futuro.
Dal 2000 in poi prende piede la freccia che diventa il sorriso di Amazon, inventata da Turner Duckworth. Questo nuovo elemento grafico simboleggia la sensazione di felicità che si ha quando si fa shopping sul grande ecommerce di Bezos.
Chanel
Intorno al 1909 Chanel creò il suo iconico logo, rappresentato dall’incrocio di due lettere “C” (dal nome della fondatrice Coco Chanel). Danno vita a un logo dall’estetica simmetrica e minimale.
Un simbolo iconico che rimane impresso da decine di anni e reso celebre da creazioni come la scarpa bicolore, il tailleur in bouclé e il profumo Chanel N. 5. I prodotti Chanel sono rappresentati da un marchio classico e intramontabile.
Adidas
Il primo logo del famoso brand di calzature nasce nel 1947. Già in quell’epoca le strisce erano il pilastro dell’identità dell’azienda: simboleggiavano le sfide e gli ostacoli che Adidas permetteva di superare.
I chiodi sotto la suola vennero inseriti per rimarcare il fatto che queste calzature fossero dedicate ad atleti e persone sportive.
Il simbolo a trifoglio arriva nel 1972, attraversato dalle tre strisce orizzontali.
Nel 1991 nasce il logo come lo conosciamo oggi. Le tre strisce si inclinano rappresentando una montagna, simbolo delle sfide e delle salite da superare.
Quicksilver
Si tratta di un’azienda che crea capi di abbigliamento per sport dinamici e estremi. Nel 1969 il suo fondatore Alan Green crea il logo del brand ispirandosi alla famosa incisione “La grande onda di Kanagawa” di Hokusai. Il risultato è una grande onda che sembra quasi investire il monte Fuji. L’onda ricorda il cuore del brand: il surf.
Nel 2010 al logo viene accostato un testo dalle forme lineari e subisce un’altra variazione: si tinge di rosso.
Per finire, il logo viene nuovamente aggiornato con una forma testuale più innovativa, spavalda e grottesca. Lo stemma viene posizionato in basso a destra, rimanendo invariato per forme e colori.
Apple
Ron Wayne nel 1976 disegna il primo logo di Apple: ritrae Isaac Newton sotto a un melo, all’interno di una cornice. Il drappo presenta la scritta “Apple Computer Co.” La mela sopra la testa dello scienziato diventa simbolo di innovazione, rivoluzione e creazione.
Un anno dopo viene realizzato il nuovo logo, grazie a un restyling più immediato e di semplice riproduzione. La mela è rappresentata morsicata, per evitare che venisse scambiata per una ciliegia. Le strisce colorate, posizionate in ordine sparso, rappresentano innovazione e distanziamento dalle regole.
Il logo subisce diversi cambiamenti dopo il ritorno di Jobs in azienda, trasformandosi da colorato a monocromatico, grigio e lucido, dal carattere molto elegante.
Negli ultimi anni il design del logo Apple è tornato come nella fine degli anni ’90: look piatto e bidimensionale; immediatamente riconoscibile; adattabile a diversi utilizzi.
Una “semplice” mela morsicata è diventata uno dei loghi più influenti della storia.