Tra i servizi che offriamo a Way, c’è anche la creazione di biglietti da visita.
Molte volte, i nostri clienti sono dubbiosi su questo strumento di networking, perché pensare che un pezzo di carta con i propri contatti possa ancora fare la differenza, in questi anni di super-connessioni digitali, non è immediato.
Al contrario, noi pensiamo che, se fatti bene, anche i biglietti da visita possano giocare ancora un ruolo nella crescita del tuo band, rafforzandone la riconoscibilità. In questo nuovo post approfondiamo alcune loro potenzialità, provando anche a sfatare i principali luoghi comuni. Ecco gli argomenti che tratteremo:
- l’evoluzione storica e le funzioni dei biglietti da visita;
- sono ancora utili nel 2022?;
- le informazioni che non possono mancare nel tuo biglietto da visita;
- gli elementi estetici;
- un caso studio.
L’evoluzione storica e le funzioni dei biglietti da visita
Pare che i primi biglietti da visita risalgano addirittura al 15esimo secolo e si diffusero inizialmente soprattutto in Cina. Servivano a manifestare la volontà di incontrare qualcun@ ed erano spesso utilizzati da ricchi mercanti, che volevano concludere affari con colleghe e colleghi altrettanto danarosi. I biglietti da visita avevano, insomma, una funzione simile a quella attuale, ma erano uno strumento utilizzato soltanto dalle élite dell’epoca.
Spostandoci di un paio di secoli più avanti, i biglietti da visita iniziarono a diffondersi anche in Francia e in Inghilterra, ma con una funzione diversa. Erano biglietti “da visita”, nel senso più letterale del termine. Servivano, cioè, per anticipare la visita in una casa privata o la partecipazione a un evento. Re, Regine e, più in generale, personaggi in vista delle corti europee, li usavano per annunciare con anticipo la loro visita a una specifica città (o alla casa di una particolare famiglia), in modo che ci fosse il tempo di attivare tutti i necessari preparativi per la loro degna accoglienza.
Prima dell’invenzione della stampa, questi biglietti erano inchiostrati da incisori professionisti e firmati a mano dal proprietario. Poi, con l’avanzare delle tecnologie, è stato possibile stampare disegni e lettere su carta, arricchendoli con decorazioni sempre più elaborate.
Dalla fine dell’800, l’uso dei biglietti da visita è diventato meno formale ed elitario. Sulla spinta della rivoluzione industriale anche i commercianti e gli imprenditori hanno iniziato a scambiarli, per farsi conoscere dai clienti e per instaurare proficue collaborazioni lavorative.
Sono ancora utili, nel 2022?
Oggi, nell’epoca dei commerci globali, del digitale, della realtà aumentata e del metaverso, ha ancora senso usare i biglietti da visita?
Secondo noi sì, per alcune ragioni principali:
- hanno un costo relativamente basso. Con i servizi di stampa digitale, oggi si possono produrre centinaia di biglietti da visita, a colori, anche su carte pregiate, a un costo molto contenuto;
- puoi portarli ovunque: in viaggio, a un appuntamento di lavoro, a un caffè di networking. Non sono ingombranti, il puoi tenere nel portafoglio o in un taschino e sfoderarli in un attimo, al bisogno;
- se realizzati per bene (seguendo i consigli che ti daremo tra poco), sono un efficace strumento di branding: rendono riconoscibile il tuo marchio e la sua identità;
- ti aiutano a creare opportunità: quante volte hai incontrato una persona e dopo un secondo ti sei dimenticat* il suo nome? Con un biglietto da visita sarà molto più facile recuperare un contatto potenzialmente prezioso, che potrà trasformarsi in un o una cliente o in un’opportunità di networking;
- servono a dare una buona prima impressione: oggi il livello di attenzione è sottozero ed è importante colpire in fretta il tuo interlocutore, soprattutto se lo puoi guardare negli occhi, senza l’intermediazione di uno schermo. In questo senso, un biglietto da visita, con una carta piacevole al tatto e una grafica altrettanto accattivante, può essere una freccia in più al tuo arco.
Le informazioni che non possono mancare nel tuo biglietto da visita
Un buon biglietto da visita è l’estensione del tuo brand. Per questo deve dare, in un battito di ciglia, tutte le informazioni utili per chi vuole approfondire il tuo business.
Vediamo insieme gli elementi che proprio non possono mancare.
- Il logo è la prima cosa da inserire. In questo modo, la tua persona e i tuoi contatti saranno immediatamente associati al tuo brand.
- Il tuo nome e cognome (sembra un consiglio banale e scontato, ma c’è chi se ne dimentica!) accompagnati dalla tua qualifica. Potresti essere un freelance, che fa diversi lavori e indossa “differenti cappelli”, oppure potresti rivestire duplici ruoli nella tua azienda. In questi casi, ti consiglio di scegliere il ruolo prioritario, per te, in quel momento. Da evitare le soluzioni creative o l’umorismo fuori luogo (a meno che tu non ti stia presentando come stand-up comedian!).
- I tuoi contatti essenziali. Dato che il biglietto da visita instaura una relazione personale, è bene che i dettagli al suo interno siano altrettanto personali e non troppo vaghi.
Il consiglio, per quanto riguarda l’email, è di usare un indirizzo aziendale riconducibile alla tua persona. Lascia dunque perdere un’email asettica e fredda come [email protected], ma inserisci piuttosto nome&[email protected]. Per quanto riguarda il numero di telefono, puoi mettere il tuo cellulare aziendale o un fisso che corrisponda al tuo interno diretto. Per le stesse ragioni di cui sopra, è meglio evitare di indicare un numero che riconduca a un centralino. Quando il cliente ti chiamerà, vorrà parlare con te, non con un anonimo intermediario.
- Il sito web. È fin troppo semplice consigliarti di inserire il tuo sito web, però potresti addirittura andare oltre e sviluppare una sorta di welcome page pensata proprio per chi arriverà tramite il biglietto da visita. Una pagina in cui potrai continuare a presentare digitalmente te stesso e il tuo lavoro, dopo averlo fatto di persona. Potresti anche pensare di inserire un piccolo QRCODE, che conduca a questa landing page. In questo modo, chi riceve il tuo biglietto da visita avrà una sorta di accesso “privilegiato” a un link che tutte le altre persone non conoscono: questo potrà bendisporlo o bendisporla verso la tua azienda, regalando un piccolo brivido di esclusività.
- I social media. Qui è necessaria un po’ di strategia. Anche se la tua azienda è presente su molti social (da Twitter a Instagram, da TikTok a LinkedIn), non è necessario elencarli tutti sul biglietto da visita. Idem se sei freelance. Magari usi Instagram per promuovere le tue attività e Facebook per postare foto della tua famiglia: in questo caso meglio dare la prevalenza alla professionalità. Scegli insomma con cura il social “giusto” da inserire in un biglietto da visita, ragionando sempre in un’ottica di networking. Una buona scelta potrebbe essere il canale su cui hai più contatti, o quello su cui hai più interazioni. L’importante è che sia coerente con la tua attività. In generale, inserisci solo i social nei quali possa essere percepito il valore del tuo brand: uno o due sono più che sufficienti.
Gli elementi estetici
Dopo averti dato qualche consiglio rispetto alle informazioni da inserire in un biglietto da visita, veniamo agli aspetti più propriamente estetici. Questa è la fase in cui noi di Way entriamo in gioco e, in base alle tue esigenze, siamo in grado di proporti una soluzione custom che possa fare al caso tuo.
Un buon biglietto da visita è in grado di raggiungere un bilanciamento perfetto tra testo e grafica.
Deve essere originale, esteticamente di impatto, ma senza che questo precluda la leggibilità delle informazioni. Un fotografo o una fotografa potranno optare per l’inserimento di una foto di grande impatto nel fronte del biglietto. Mentre il CEO o la CEO di una grande azienda, invece, saranno probabilmente più interessati a soluzioni sobrie, che diano maggiore spazio al logo.
Tra le cose che valuteremo insieme ci sono:
- l’inserimento di elementi grafici e/o fotografici;
- la scelta dei colori: classico bianco e nero, oppure colori fluo che colpiscono?;
- il font da utilizzare e le spaziature, in modo da garantire una perfetta leggibilità;
- il posizionamento e la gerarchia di tutti gli elementi;
- il peso degli spazi bianchi, che sono altrettanto importanti per dare respiro al testo ed evitare l’effetto murata che ostacola la lettura.
L’obiettivo sarà trovare il design migliore per rappresentare il tuo brand.
Un caso studio
Ti raccontiamo il case study di Utopia Studio, un’azienda di interior design per la quale ci siamo occupati della creazione del marchio e della realizzazione di biglietti da visita coordinati.
Grazie a una serie di incontri preliminari, abbiamo messo a fuoco i valori che volevano trasmettere con il loro brand: modernità, dinamismo, personalità.
Nella fase successiva abbiamo elaborato un logotipo in cui si alternano tre colori: blu, fucsia e giallo. La scelta del numero tre non è casuale, dato che sono proprio tre le ragazze che compongono il team di Utopia Studio.
Nella parte frontale dei biglietti compare dunque soltanto il logo, centrato e leggibile, con i tre colori che lo compongono. Sul retro, abbiamo optato per una maggiore personalizzazione. A ciascuna delle tre ragazze è assegnato uno soltanto dei tre colori, che viene usato per il logo ripetuto nel retro, per il nome, cognome e posizione.
Insomma, un unico brand, ma tre colori e tre versioni differenti, per sottolineare la personalità di ciascuna persona all’interno dell’azienda.
Siamo arrivati alla fine di questo lungo post, in cui speriamo di averti fatto comprendere come i biglietti da visita non siano obsoleti, ma un utile strumento di branding e di networking. Ancora oggi, insomma, è possibile sfruttarli per il tuo business, a patto di progettarli nel modo giusto.
Noi di Way non vediamo l’ora di aiutarti a costruire il biglietto da visita più adatto alle tue esigenze, ti invitiamo a esplorare la pagina dei nostri servizi e a contattarci per chiarire qualsiasi dubbio!