I font sono uno degli elementi chiave della comunicazione visiva e possono fare la differenza nella creazione di una forte brand identity.
In questo post ti vogliamo aiutare a capire meglio come scegliere il font giusto per il tuo brand e in particolare:
- cosa sono i font;
- le caratteristiche principali di un buon font;
- il contributo dei font alla brand identity;
- qualche esempio

Cosa sono i font
I font sono un insieme di caratteri tipografici o di testo, stampabili o visualizzabili in uno stile e in una dimensione specifici. Sono utilizzati per scrivere un testo su diversi supporti, come ad esempio siti web, loghi, brochure, biglietti da visita e così via.
I tipi di font a disposizione oggi sono virtualmente illimitati. Ci sono moltissimi font gratuiti che possono essere scaricati dal web, ma i graphic designer sono in grado di progettarne di nuovi e originali, pensati per specifici brand.
I font vengono suddivisi in diverse categorie, le principali sono:
- Serif, come Times New Roman, Georgia e Courier: presentano le cosiddette “grazie”, delle piccole linee decorative che si trovano alle estremità delle lettere. Sono considerati più formali e spesso usati per le pubblicazioni cartacee.
- Sans-serif, come Arial, Gotham, Verdana ed Helvetica: sono senza grazie, considerati più moderni e leggibili, usati spesso per i testi che si leggono a schermo (su computer o dispositivi mobili).
- Script, come Brush Script, Pacifico e Great Vibes: imitano l’aspetto della scrittura a mano e sono usati per inviti o altri documenti formali.
- Display, come Impact, Broadway e Cooper Black: sono pensati per attirare l’attenzione e funzionano bene per i titoli o per i testi in evidenza.
Come scegliere il font giusto per il tuo brand: le caratteristiche principali
È ormai dimostrato che font poco attraenti possono influenzare emotivamente chi li legge. In sostanza, se vediamo un font poco funzionale, la nostra percezione subconscia è che anche il prodotto (e di conseguenza il brand) a cui si accompagna abbia qualcosa “che non va”.
Se vuoi approfondire questi aspetti, per certi versi davvero affascinanti, ti lascio il link allo studio della Cornell University “The Effect of Typeface on Consumer Perceptions of Product Quality“, pubblicato nel Journal of Consumer Research nel 2010. Uno degli esperimenti più interessanti, raccolto da questo studio, ha coinvolto i partecipanti nella valutazione della qualità di un prodotto (cioccolato), presentato con un tipo di carattere serif o sans-serif. I risultati hanno mostrato che quello presentato in carattere serif è stato valutato come di migliore qualità rispetto a quello presentato in carattere sans-serif, anche se in realtà si trattava dello stesso identico prodotto.
Insomma, ti è ormai chiaro come i font debbano essere scelti con grande cura.
Vediamo allora quali sono le caratteristiche da tenere a mente.
Un buon font dovrebbe essere:
- facilmente leggibile, in modo che l’utente possa comprenderne il messaggio senza affaticarsi;
- coerente con l’identità visiva del brand;
- originale (non significa essere obbligati a progettare da zero un font, si può anche optare per qualcosa di già esistente, ma relativamente poco diffuso);
- adattabile a diversi formati, supporti e piattaforme di comunicazione;
- equilibrato (significa che deve essere armonico, avere un buon equilibrio visivo tra i diversi elementi che lo compongono, come la larghezza dei tratti e gli spazi tra i caratteri).
Il contributo dei font alla brand identity
I font sono uno degli elementi più importanti della brand identity. La scelta dei font giusti può aiutarti a creare un’immagine coerente e memorabile della tua marca. Per capirci: una startup giovane, fortemente innovativa e concentrata sul digitale, difficilmente sceglierà un font serif, per non spiazzare il suo pubblico con un carattere molto tradizionale.
Un font appropriato può trasmettere la personalità, i valori e il tono di voce dell’azienda, creando un impatto visivo coerente con la sua immagine complessiva. Ad esempio, un font elegante e sofisticato può essere adatto per un’azienda di gioielli o di alta moda, mentre un font più audace e giocoso potrebbe essere più adatto per un’azienda di giocattoli o prodotti per bambini.
In definitiva, la scelta del font giusto è importante anche perché, se coerente in tutti i materiali di comunicazione (dal logo, al sito web, alla brochure, ecc.), contribuisce a creare un’immagine di marca distintiva e memorabile, che aiuta a differenziarla dai concorrenti e a costruire una relazione duratura con i clienti.
Qualche esempio
Un font senza grazie molto utilizzato è Gotham. È moderno, sofisticato e molto versatile. Non a caso, è stato in passato utilizzato da Netflix e da molti altri marchi noti (da Spotify a Taco Bell). È un font che ispira fiducia, progresso e modernità; non a caso è diventato un’icona del visual design politico, quando ha accompagnato la storica campagna di Barack Obama nel 2008 (sì, il famoso “Yes, we can” è scritto proprio con questo font).

Un esempio invece di font con grazie molto diffuso è Didot, creato alla fine del 1.700. Si tratta di un font elegante, sofisticato e raffinato, non a caso è scelto spesso da marchi legati alla moda e al lusso, come le riviste Vogue e Harper’s Bazaar. È uno dei caratteri tipografici più popolari al mondo, utilizzato in molte applicazioni di design grafico, inclusi loghi, manifesti, copertine di riviste e molto altro ancora.

Conclusione
Siamo arrivati al termine di questo post dedicato al mondo dei font e, in particolare, a come scegliere il font giusto per il tuo brand. Speriamo di averti fatto comprendere come la scelta del carattere non sia affatto secondaria, ma risponda a precise esigenze di marketing. Se stai lanciando la tua attività, oppure se stai pensando a un rebranding e vuoi un aiuto concreto nella scelta del font più adatto, Way è l’agenzia che fa per te.
Contattaci senza remore, non vediamo l’ora di ascoltarti.