Te lo sarai chiest@ molte volte: la mia azienda ha bisogno di un sito web o può farne a meno?
Realizzare un sito professionale è un progetto molto articolato che richiede idee chiare, attenzione all’estetica, precisione, cura della user experience e un buon budget.
Non tutti i brand beneficiano di un sito, certo: chi fa divulgazione potrebbe limitarsi a un blog, cert@ professionist@ molto forti sul locale potrebbero sfruttare le potenzialità di una newsletter ben segmentata. Ma sono eccezioni.
Noi crediamo fermamente che, per la maggior parte delle aziende, sia un canale davvero imprescindibile, specie visto che siamo nel 2022. E specie visto che la pandemia ci ha insegnato quanto possa essere costoso, in termini di fatturato e reputazione, non presidiare il web con i nostri canali proprietari.
In questo post, vedremo insieme perché è importante avere un sito web aziendale e in particolare:
- cos’è davvero un sito oggi?
- a cosa serve un sito?
- presidiare lo spazio web;
- diventare autorevoli con un blog;
- vendere con l’ecommerce;
- rispondere ai dubbi con le FAQ;
- aumentare i contatti con la newsletter;
- curare la SEO dei testi.
Cos’è davvero un sito oggi?
Sono finiti gli anni del sito vetrina, il sito statico con poche pagine e pochissime informazioni. Quel sito impossibile da aggiornare senza ricorrere all’aiuto del web designer esperto di HTML e CSS. Quel sito che risultava molto standard dal punto di vista estetico.
Oggi il sito è un intero mondo a disposizione del brand per raggiungere diversi obiettivi di marketing.
È composto da più pagine, è orientato all’utente – che deve trovare la navigazione piacevole e semplice -, è responsive – cioè si adatta a diversi device, dal pc allo smartphone -, è esteticamente d’impatto e può essere corredato da un blog o da un ecommerce.
Una volta si pensava al sito come a un investimento per la vita; oggi i siti hanno una durata più breve: i tempi della comunicazione sono diventati velocissimi, così come le necessità dei navigatori. I siti si aggiornano periodicamente, per essere sempre performanti e attuali.
A cosa serve un sito?
Prima dicevamo che il sito aiuta a raggiungere diversi obiettivi di marketing. Quindi a cosa serve davvero un sito?
La prima risposta che viene subito in mente è: a trovare nuov@ clienti. Ma non serve solo a questo.
Un sito ci aiuta a fare diverse azioni di marketing molto concrete:
- lavorare sulla nostra brand awareness: cioè posizionarci sul web;
- porre le basi della nostra lead generation: cioè far sapere che esistiamo a una cerchia di persone;
- aiutare i e le potenziali clienti a raccogliere informazioni su di noi, per fare acquisti più informati;
- fidelizzare e tenere i e le clienti acquisit@ con noi.
Ti sembra già tantissimo? Pensa che può fare molto molto di più. Ecco, secondo la nostra esperienza, 6 funzioni davvero cruciali. Vediamole insieme.
Presidiare
Se siamo uno studio dentistico d’avanguardia, perché non dirlo online? Se non lo facciamo, lasciamo campo libero ai nostri concorrenti: saranno loro a sfruttare questa occasione. Realizzare un sito significa presidiare uno spazio ben preciso e metterci il nostro segnaposto sopra. “Eccoci, ci siamo!”. Facciamolo sapere a tutti in modo chiaro. Lo possiamo fare acquistando il dominio con il nome del nostro brand e costruendo, su quel terreno, la nostra prima casa, cioè il sito.
Autorevolezza
Il sito è un’occasione per far sapere a tutt@ quanto siamo competenti nel nostro settore. Un buon modo per dimostrarlo è aprire un blog, integrato al sito. Bada bene: il blog non è da confondere con le sezioni News o Eventi, all’interno delle quali inseriamo articoli come: “Abbiamo acquistato la nuova autoclave per il nostro studio” o “Salutiamo Mario Rossi, il nuovo igienista del nostro centro”.
Questi argomenti non interessano al nostro pubblico perché sono autoreferenziali. Il nostro pubblico ha problemi concreti e cerca online, su Google, un modo per risolverli. Il blog serve a questo: dimostrare che abbiamo la soluzione. Sappiamo di cosa parliamo. Conosciamo i tuoi problemi.
Per questo un buon blog, ricco di articoli che rispondono alle principali domande fatte dagli utenti online, ci renderà autorevoli e creerà quel primo legame di fiducia verso il nostro brand, che col tempo potrebbe concretizzarsi in un acquisto.
Sempre tornando allo studio dentistico, ecco degli esempi di post che possono renderci autorevoli:
- Denti e osteoporosi: rischio di perdere i denti?
- I denti da latte non si cariano: 10 miti sui denti dei bambini, svelati
- Quanto costa uno sbiancamento dentale professionale?
Vendere
Certo, se abbiamo un ecommerce all’interno del nostro sito possiamo anche vendere direttamente al consumatore, il cosiddetto D2C (direct to consumer).
Uno shop online è una componente molto importante, soprattutto per chi vende prodotti e va progettato in modo strategico, in modo che permetta alle persone di:
- informarsi al meglio sul prodotto/servizio;
- confrontare i prodotti correlati presenti sul nostro shop;
- leggere le recensioni di chi ha già acquistato;
- trovare informazioni aggiuntive utili, come la tabella delle taglie o i consigli d’uso;
- pagare in modo comodo, con differenti modalità (carta, PayPal, ScalaPay, ecc.);
- acquistare senza compilare form di raccolta dati troppo lunghi;
- comprendere subito a quanto ammontano le spese di spedizione;
- essere informato/a sulle condizioni di vendita (obbligatorie per legge).
Rispondere ai dubbi dei clienti
Diciamolo: i e le clienti di un brand tendono a porre più o meno sempre le stesse domande. Se i dubbi ricorrono, raccogliamoli in una pagina FAQ, quella delle domande frequenti. Rispondiamo in modo generoso, chiaro e semplice, in modo da aiutare le persone e limitare inutili scambi di email o telefonate. Se il cliente è “costretto” a scriverci per risolvere i suoi dubbi, come brand stiamo già creando un attrito nella relazione col cliente.
Aumentare i contatti
Se il nostro sito ha un form da compilare per iscriversi alla nostra newsletter, inizieremo a raccogliere una serie di contatti interessati a noi, a ciò che vendiamo e a ciò che abbiamo da dire.
Se pensiamo di comunicare col nostro target tramite newsletter, è bene che il sito sia ben collegato al mailer (Mailchimp, Send in blue, MailerLite, ecc.).
Segmentando la lista di contatti in modo smart, potremo mandare comunicazioni mirate a chi ha comprato uno specifico prodotto o servizio. Insomma, profilare i clienti è alla portata di tutt*, non solo di Amazon.
SEO
I testi del sito sono importanti come la struttura, l’estetica, il codice. Fanno parte, insieme alle immagini e alla disposizione degli elementi, della cosiddetta user experience. Se i testi guidano, persuadono, emozionano e sono chiari, memorabili e piacevoli, l’esperienza di visita o d’acquisto dell’utente sarà indimenticabile.
I testi però non devono essere solo scritti bene, ma anche redatti per essere amici della SEO, cioè l’ottimizzazione per i motori di ricerca. La SEO aiuta il nostro sito a farci trovare più facilmente da Google quando una persona cerca, per esempio, “dentista a Milano”. Ed ecco che, tra i risultati, compare il nostro sito.
Farsi trovare è il primo passo per farsi acquistare.
Per riassumere, oggigiorno il sito serve a compiere precise azioni di marketing: dall’acquisizione di nuovi contatti, alla vendita, passando per un miglioramento della reputazione e della SEO.
Come già dicevamo prima, sono lontani i tempi del sito vetrina e speriamo di averti fatto scoprire alcune possibilità di un buon sito web che magari, finora, non avevi ancora preso in considerazione.